05/01/2022
Il progetto nasce da un’idea unica e del tutto innovativa del Sig. Tarcisio Senzacqua, CEO della Self Globe. Ma di cosa si tratta?
Lo abbiamo chiesto direttamente a lui.
D: Cosa significa il termine Maia?
R: “MAIA è una figura della mitologia romana. La dea della fecondità e del risveglio della natura in primavera. MAIA è terra e madre allo stesso tempo. Un termine perfetto per descrive questo nuovo modello di business”
D: Che cos’è Maia?
R: “Per dare una risposta più concreta possibile, direi che Maia è un complesso formato da tre container assemblati in un unico ambiente funzionale. All’interno, oltre alle celle frigo per il mantenimento dei cibi, c’è un laboratorio per le preparazioni e una zona dedicata all’esposizione dei prodotti a lunga conservazione. Maia diventa quindi uno spazio in cui i produttori che decidono di acquistare il modulo o che aderiscono al progetto, possono vendere direttamente i loro prodotti”.
D: Come nasce l’idea?
R: “Ho sempre percepito la difficoltà dei piccoli produttori a emergere in un mondo dominato dal sistema della grande distribuzione.
Il duro lavoro e il rispetto per il consumatore a volte non bastano per assicurarsi una vita dignitosa. Ho conosciuto produttori schiacciati dalle politiche di mercato e costretti a rinunciare ai loro principi pur di arrivare a fine mese.
Una decina di anni fa ho presentato questo progetto durante una riunione importante e un grande imprenditore nel settore del caffè rimase tanto sbalordito quanto scettico, per via dell’audacia del progetto. Scommise sulla sua fattibilità: avrei dovuto avvisarlo una volta riuscito a concretizzarlo. Sto cercando il suo numero”.
D: A chi è dedicato questo modello di business?
R: “Agli allevatori, coltivatori, aziende agricole familiari, commercianti e/o giovani imprenditori che desiderano produrre, trasformare e vendere i prodotti della loro terra in maniera autonoma, diretta ed ecosostenibile. Oltre a loro, penso anche al consumatore, che mai come in questo periodo, sente il bisogno di conoscere chi produce il cibo che decide di mettere in tavola. Con Maia può farlo”.
D: Chi è il proprietario?
R: “Colui che acquista il bene fisico (container) e il pacchetto completo del Brand (norme di gestione, formazione operatori)”.
D: L’acquirente di MAIA deve essere necessariamente un produttore?
R: “Diciamo che l’idea alla base di Maia è quella di dare visibilità ai produttori. Maia però può essere acquistato anche da un privato, un ente pubblico, una cooperativa di agricoltori…L’elemento fondamentale resta il rispetto degli standard e dei nostri valori”.
D: Self Globe cosa guadagna dalla vendita di un MAIA?
R: “Le royalty per l’utilizzo del marchio e per far parte della rete. In più una percentuale sulle vendite online dei prodotti in MAIA”.
D: Cosa significa entrare a far parte del circuito MAIA?
R: “Significa poter vendere i propri prodotti senza bisogno di intermediari, il tutto facendo parte di un circuito che offre visibilità internazionale. In questo modo, il produttore avrà finalmente la possibilità di valorizzare le eccellenze che produce”.
D: Prospettive di applicazione? Potrebbero cambiare?
R: “Ora stiamo facendo una valutazione operativa e concreta attraverso la realtà in Monte San Martino (MC) con lo store Mela Rosa Shop. Edificio esistente in un piccolo borgo che punta alla valorizzazione dei prodotti locali ma punta sul sistema online. Questo potrebbe permetterci di divulgare più rapidamente il nostro modello di mercato”.
D: Paura della concorrenza?
R: “No, con Self Globe tutelo il sistema innovativo. Non vendiamo solo un container, ma un concetto intero con la garanzia del Made in Italy (2000 anni di storia su come trasformiamo e conserviamo i prodotti agroalimentari). Il prodotto, fine a sé stesso, non basta…è il valore aggiunto che c’è dietro a farne la storia e a renderlo di qualità”.
Quando l’esperienza, la lungimiranza e la condivisione si incontrano il risultato non può non essere interessante. MAIA ne è l’esempio.
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